Nitori oscuri

Come acqua diretta al mare
dolente e esausta
pazza di sé al nulla
scorre la vita;
fuscello di anni seccati
si impiglia riemerge e fluisce
il relitto di essere in balia
delle furie e del tempo
ondeggia tra urti e gorghi
alla deriva vanno fecali
progetti e illusioni
desideri e pazzi voli.
Che abbiamo da guardare
attristati o sgomenti:
sapevamo già tutto!
Breve intervallo
di presenza e di luce
durante il perdurare
ci fu concesso nati vivi.
A che l'urlo disperato
davanti al cavo del vuoto
nell'ultimo recesso
dello spirito coinvolto
nel degrado della carne?
Frammenti, minuzie,
a-valenti atomi bruti
poi più nulla resta
di noi umani sospesi
nell'insieme abolito
di cielo e terra.
Non si può mangiare
un dolce senza consumarlo
vivere senza morire
amare senza soffrire
restare nubili di speranze.
È cosi! Tanto è dato
niente pesa come il niente
e non si possono
stipulare accordi
su inizio e fine
tema e trama
con l'Inconoscibile:
questo è il suo
e il nostro limite.
Passano in un'aria di piombo
continuano a passare come noi
in alto le nuvole senza rumore
dileguate e irraggiunte
nel placido azzurro del cielo.

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