Scritta da: Gerlando Cacciatore

Il maiale

Una strada infangata;
delle case diroccate;
un maiale.
I miei passi scricchiolando,
si accostano con delicatezza,
non conoscendo,
la forza inumana della bestia.
Tento di trascinarla fuori,
a respirare
l'igienica aria di campagna.
La bestia sa!
L'ora è scoccata.
Fa appello alla sua forza.
Tre persone,
con rabbia,
con furore,
beffandosi ironicamente
della povera bestia,
la trascinano fuori.
Una vecchia,
a fatica si tiene in piedi.
In mano un coltello.
La bestia al patibolo,
si presta involontariamente,
all'atroce fine.
Le sue grida disperate,
impallidiscono il mio essere.
Sorse in me, l'impressione:
Non esiste morte,
ancor più atroce
della stessa morte.
Disperatamente
la bestia, invocava
la stessa gente,
"che aveva, portato Gesù alla croce";
di salvarlo.
Il corpo inerte.
Un secchio pieno di sangue;
servito per fare
del sanguinaccio.
Composta domenica 19 settembre 1976

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