Maledetto figlio di puttana. Pensi di avermi fregato. Viscido essere col berretto di lana, credi di aver vinto.
Allora non conosci quelli come me, che sono più figli di puttana di te. Siamo figli della strada e non temiamo il pirata.
Noi abbiamo inventato la notte, duri e spietati meniamo forte. Non abbiamo pietà per quelli che, usano la malvagità credendo che, siano padroni di quelli come me.
Guardami negli occhi prima che mi tocchi. Devi sentire ciò che ho da dire
Grande figlio di puttana!
Torcimi un capello e vedrai cosa ti faccio di bello. Con tutto il tuo male non riuscirai a sconfiggere il mio bene.
Perché anche quando io non ci sarò mi ricorderanno e nei cuori resterò. Di te invece nulla resterà, se non la misera realtà.
Paola, se potessi cancellare i sorprusi con le mie parole, utilizzerei tutto il mio tempo per scrivere e tramanderei questa cura a chi mi sta vicino.. grazie
Sai Marco, leggendo la tua poesia, che mi è piaciuta moltissimo, mi sono venuti subito alla mente alcuni fatti specifici accaduti anni fa e penso che il compito di qualsiasi forma di arte sia anche quello di impedirci di dimenticare qualsiasi forma di sopruso. Quindi complimenti e grazie!
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