Scritta da: Marcello De Santis

Abbaia un cane alla marina

Nella calma serale delle foglie
crepuscolanti ai rami alla radura
scrivono in cielo i grilli sinfonie...

Abbaia un cane alla marina, e il vento
ulula ai vetri aperti
a velare le coltri ed i cuscini
grevi ancora di noi
dei nostri corpi ansanti
stremati dal tentato salvamento
di un amore finito

Nell'ombra disegnata al pavimento
da una luna malata
spengono lenti i cori di cicale
morenti già alla sera
e rompono i tumulti di due cuori

il vento li raccoglie e se li porta
lasciando al vuoto l'ombra di memorie
e un profumo di rose, le tue rose.

M'avvolgo nel silenzio della sera
e mi vesto di luna...
raccolgo a terra i petali violati,
e risàno le rose, le tue rose.

alla fine della strada

affetto... e...
una cascata di ricordi...

... camminava, il vecchio,
poggiando
pesante alla sua ombra
imboccava la galleria
con il suo vagone
di ricordi,
che all'uscita
il sole
faceva risplendere
come se
fossero ancora
suoi

ma poi scendeva
e
s'accorse
che
il treno
se li portava.

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