Scritta da: Iris Vignola

Mi voltai... e vidi quel fiore...

Nel sentor d'erba bagnata, la violenza scatenata sul mio corpo,
dita forti mi strappavano i vestiti, lacerandomi le carni ed il mio cuore.
Assetato di dolore, arrancando, dissetasti la tua oscena bramosia,
tra le gambe insudiciate sia di terra, che di sangue.
Più serravo e più impazzivi, scatenando la tua furia,
soggiaceva, in me, la femmina, alla lotta
e, strappando i miei capelli, addentravi il tuo piacere
in quel nido che violavi e violentavi,
col tuo sadico furore d'una belva assatanata.
Mi schifasti delle mani che infilavi nei segreti del mio corpo,
del tuo fiato ch'esalavi dalla bocca spalancata,
sulle labbra mie, sfinite dalle grida disperate.
Del tuo umore, che spargesti nelle viscere nascoste.
Del mio male, appagasti la libidine crescente.
Te ne andasti come un vile vincitore, la tua spada nella guaina,
quel tuo ghigno d'un demonio... lo ricordo come allora!
Non più grida dalla bocca, eran morte nella gola.
E le lacrime di pioggia si versarono sul viso,
per mondarlo dal mio pianto, nel fragore del silenzio.
E la terra infradiciata mi donava il suo tepore, come madre, mi cullava,
un effluvio mi arrivò, dritto, alle nari, non me n'ero accorta prima.
Mi voltai... e vidi quel fiore...
Composta giovedì 21 gennaio 2016

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    Info

    Scritta da: Iris Vignola
    Riferimento:
    Contro la violenza sessuale sulle donne.
    Dedica:
    A tutte le donne che hanno subito violenza!

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