Scritta da: Stefano Cardarelli

Infine... Monte Mario

Mi ricordo ancora il cartello
con la scritta Roma sulla via trionfale
dì fianco correva la linea ferroviaria
una trincea tra la periferia e la campagna
Monte Mario per gli occhi dì un bambino era il balcone su Roma
Le strade che penetravano tra i spazi vuoti
lasciati da un'edilizia della domenica e dei pochi soldi
un anderivieni di regioni e di dialetti sulle strade e sui balconi
fili di panni colorati spaziavano nel cielo di carta
angoli dì negozi, dì visi che ti sembravano immortali
come le storie che narravano
sentivi verso sera l'odore di legno buono
l'odore di farina e pomodoro dell'osteria di Peppinella
questa era Monte Mario negli occhi di un bambino
nelle giornate di giochi sotto il cortile
nel cambiare delle cose
di un pallone di cuoio orfano del suo campetto
nel girovagare con gli amici, in cerca della luna a via Torrevecchia
nel rintoccare delle campane che ricordavano che era domenica
sul ciglio dell'Insugherata verso notte
a mirare lanterne di lucciole su Roma lontana
quando tornavi con il bus dal centro
tornavi a casa.... sì a casa
cara Monte Mario ti ho amata, sedotta, ma non ti ho mai abbandonata.

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