All' amico G, andato

Il tuo orgoglio,
il racconto di quanto avevi fatto nella vita.
La caduta e la riscossa.
La visita a quel cantiere che sarebbe diventato la casa per tua figlia.
Ed il parlare di lei
di una ambiguità accettata
e da difendere dagli altri
e da una parte di te.
Gli ulivi piantati da poco
e lo stradello fra bosco e muri di sassi.
La casa in cima al colle.
Quella dei figli del ferroviere,
diventati eredi alla morte di lui.
L'acqua del vivaio
coperta dalle foglie.
Le mie foto fatte con gli occhi.
Solo mie.
Il ritorno alla piccola città.
E quel darsi un appuntamento a poi
che non avresti potuto rispettare.
Fu l'ultima volta che vedemmo.
Ciao.
Composta venerdì 5 febbraio 2016

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