Scritta da: Nadia Consani

La mano di maria

Venni a Lourdes con animo inquieto,
ma non v'era il buio dentro di me,
cercavo solo uno spiraglio
per liberarmi dalle pene.
Quel giorno tiepido di Maggio,
dietro ad una processione di fedeli
lenta,
assorta,
interminabile,
ti miravo da lontano posta nella nicchia
come icona di una rivelazione
e mi chiedevo se davvero c'eri.
All'istante una goccia,
come lacrima dalla pietra asciutta,
sul mio capo dubbioso sentii cadere,
fredda come ghiaccio,
pesante,
impossibile, perché
soltanto più in là
dalla roccia sotto i tuoi piedi,
grondava l'acqua.
Fu un bonario scapaccione
di madre al figlio,
come a dire eccomi, sono qui ad ascoltarti.
Sento ancora il gelido,
inspiegabile
tocco della tua mano, Maria,
monito materno a rafforzare la mia fede.
Composta venerdì 6 giugno 2014

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