Il grecale

In certi pomeriggi d'aprile solevo andare,
fra intagli di rocce scure e battute come il ferro,
e fiori rupestri inaccessibili che mi sfidavano, mossi dal grecale.

Voli lontani e viottoli dove perdersi per gioco,
verso l'ignoto che il monte col suo respiro ingoiava.
Camminavo e calciavo ciottoli un po' a destra, un po' a manca e, scavalcando sterpi di serpi,
l'anima schiava, liberavo.

Guardavo dall'alto una valle di radici sommerse.
Composta nel aprile 2000

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    1
    postato da , il
    Bellissima, si sente una forza che proviene solo dal profondo di chi coraggiosamente accetta e vive... Il vivere quotidiano.
    Ciao. Una coccola a Pirro :)

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