Scritta da: Paola Fremiotti

L'amicizia

Nonostante il percorso inerme,
il richiamo d'avventura riconduce sulla soglia dell'ignoto
È incomprensibile il suono
quasi malvagio che distoglie la mia anima
Una volta c'era,
era l'odor della campagna,
una volta c'era.
Fumo nei miei occhi,
ho sospirato e pianto di lontano
La corsa del tempo stordisce le mie forze
ho chiamato e frugato di lontano
senza più ricordarsi di ricominciare.

Quando l'immagine vagabonda
è entrata nella mia vita,
ecco cos'è successo:
ritenersi liberi ma rischiare il passato,
rischiare il passato
e custodire nell'anima ombre vaghe
Rincorrersi e trattenersi
è così che si vince la foga irrefrenabile
Parlare, cantare, sorridere
non è un caso inimitabile
Ma voglio impadronirmi del magico segreto,
non nascondetemi nel silenzio della sera.
Di questo mi rimane che l'ardere infinito di stelle,
l'irreprensibile volo a due senza ali.
Di questo il terrore e furore si cingono tutt'uno.
Mani vuote, anima persa,
chiarore e passione,
il tutto è vago.
Quando immagino il cielo imbrunito
non più discorsi di fuoco.
Quando risalgo l'intimo amore
non più l'incanto rimasto ignoto.
Fuoco, passione, ardore
il tempo di cose vaghe.
Ritrovarsi a sorridere
spegnere illusioni e addormentarsi.

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