Scritta da: Sandro Spallino

Elisir

Neri occhi, sublime e magica la visione,
quando ti guardo il tuo nudo corpo vola dentro
e odora, le ali intagliate dell'anima sudano e
li abitano, sono di essi Presenza e sguardo.
L'anima aveva i tuoi occhi in
Infinite colorazioni, e i tuoi occhi mi svelarono
l'Anima e i misteri della notte dalle viscere,
e l'odore della terra bagnata sentì nei miei attoniti.
Crollarono le mura della mìa città indifesa,
l'aria immortale eruppe dalle vene delle tue iridi
e mi gridò un nome, un Dio udii e colombe
incatenate fuggirono via lontano.

Chi sei tu sconosciuta che racchiudi
il segreto del mio destino?
Chi ti ha creata cosi? Sei la vita e
la morte, un cielo troppo
lontano, il veliero su cui vago,
ma non lo sai pietra
colorata di mare, nella tua spiaggia di
sabbia mi sono perso
e ho visto sorridere l'acqua e
il miracolo del suo tramutarsi
in vino, e letto le tue giornate in un libro,
ma non ti ho mai avuta, mai toccata,
mio Amore, mio Tutto, mai,
peccato e tu non lo sai.

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