Non presenti al censimento dei soli

Ineffabile quintessenza
intatta leggera e diamantina
mi giungi e rallegri il mio cuore
instancabili pensieri poi
fanno il filo e ti sorridono
e festosi intorno ti ruotano,
tra spire ti avvolgono lievi:
cinta non puoi più fuggire
e uno sguardo innamorato
tra luci di stelle e di sole
si posa e ti accarezza,
stanco di baci su te si riposa.
Allo stesso ormeggio
e a una sola corda avvinti
restiamo quando il mare
ruggisce e si ingrossa
o se imperversa la tormenta
e il vortice della vita
l'un dall'altro tenta
di strapparci meschino.
Vita non abbiamo
che uniti mia diletta:
non armi la sorte la sua mano
contro di noi domani
non ci ributti infiacchiti
da solitudini in prigioni
senza luce ove mai vedremmo
l'ombra di noi stessi
e una mancanza d'aria
impedirebbe anche il respiro.
Non sai già tu il dolore
che l'asfissia diffonde?
Restiamo incorniciati
nel porta fotografie dell'amore
non ci ingiallisca il tempo
non spappoli la nostra essenza
o si spacchi il vetro
che dalla polvere ci protegge!
Il tutto che nel nulla svanisce
non si avverta che qui siamo
e ci risparmi per altre primavere:
la fortuna del due ci arrida
e soli il rapace vuoto non ci ritrovi.
Composta lunedì 19 maggio 2014

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