Scritta da: Fragolosa67

Solitudine

Pini innevati e strette strade di montagna.
Scuri aperti, chiusi i vetri appannati mentre
l'odore del legno brucia in vecchi camini
di case di pietra.

Corre il cane giù per la via
dove il mio passo rallenta e si ferma.
Rotto è il silenzio dai tasti di un piano
soave melodia che attraversa i monti ed è festa.

Torri grandi, finestre ampie, chiuse.
Freddo che penetra fin dentro le ossa
e vie di festoni vestite:
la città.

Fermi i cani nei viali di spogli ontani
grigi volti veloci vanno in case bianche di nebbia
dove lo smog dalla porta entra.
Il mio passo accelera.

Canti e pranzi di famiglie vicino a pini
di palle agghindati.
Gorgheggi di bimbi e di tate,
Natale.
Composta lunedì 21 ottobre 2013

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    Info

    Scritta da: Fragolosa67
    Riferimento:
    In questa poesia ho cercato di trasferire a quanti mi leggono cosa è per me la solitudine umana. Quella che viviamo tutti nel nostro quotidiano che non è necessariamente negativa. Presi da noi stessi non ci curiamo degli altri ed ognuno di noi vive il suo contesto individuale. La solitudine è rotta dalla musica e dalla festa tradizionale.

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