Scritta da: Michele Gentile

Atipici

Mi trattengo un po'
sulla riva di questo atipico dolore.
Per ignorare ancora
mille altri modi di vivere
e tramutare in conquista
ogni lacrima precipitata sulle mie rose.
Meschini afflati, vili, sordidi banchetti
abbiamo consumato
a riparo dai giorni di festa.
Mi congratulo con la vostra perseveranza,
deboli vi ha reso ai miei occhi,
ha colmato i calici
e tutti, ora, brindano
al guscio del nuovo nato.
In fila prendiamo il numero dell'ipocrisia,
facciamo numeri da saltimbanco
tra un guaio ed una guarigione
seminando giorni estinti
sulla riva di questa
atipica allegria.
Composta domenica 1 settembre 2013

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