Scritta da: Ciro Orsi

Un sedile per sognare

Quel sedile all'ombra degli aranci
nel viale del giardino
dove giocavamo da bambini
impastando la terra
con la fantasia
vedevamo le streghe
i principi e i cetrangoli
di fiabe senza tempo
mentre mia madre
ci guardava dal terrazzo
tra una faccenda di casa
e un'allegra cantata
a piena voce
lasciandomi gli spazi
d'un navigar sicuro
oltre il cancello
di ferro sempre aperto
che dal cortile
andava verso i campi  .
Un rettangolo di grigio basalto
col bordo lavorato a toro
gli angoli arrotondati
poggiato sopra due colonne
di pietra tufo
lavorata a vista .
Da un lato della pietra
erano incise le iniziali
dello scalpellino : S.D.
un giovane fratello di mio nonno
assai portato all'arte
scolpiva nella pietra dura
del Vesuvio
le forme immaginate
da un giovane talento
per vincere l'oblìo del tempo
prima che una morte prematura
ponesse fine al sogno .
Da quel sedile
ho preso il mare aperto
oltre il cancello del cortile
lascio ora che le dita scorrano
lievi su questa tavoletta
di un prezioso vetro grigio
dal bordo lavorato a toro
un rettangolo ad angoli arrotondati
leggera come le idee
che vincono
l'oblìo del tempo .
Composta lunedì 19 agosto 2013

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