Ho lasciato il libro sul tavolo

ecco "li belli scritti"
parto di notti insonni,
di giorni a testa china,
di pennini spezzati
con rabbia.
E bicchieri di vino
e bicchieri di inchiostro.
Ecco le mie parole
ferme su carta spessa,
frutto di riflessioni,
anche di accanimento
su una memoria
corta per non farsi male
e non farne a me.
E sento premere alla fronte
le mie mani stanche,
mani che reggono la testa,
stanca anche lei.
La testa che si scuote,
come a scrollarsi pesi,
pesi che lo scrivere
non può cancellare.
E vivo quei momenti
che se la penna
fosse un coltello
o una pistola
tutto sarebbe così semplice.
E se l'inchiostro fosse
veleno sicuro
lo berrei d'un fiato,
come a volte
faccio col vino.
Eccolo
ciò che ho tenuto
dentro per tanto tempo.
Non c'è la prima pagina
non so se c'è un inizio,
o forse non ricordo.
Non c'è l'ultima pagina,
io non lo scrivo
"fine".
Lo faccia qualcun'altro,
lo faccia chi la sa
la fine.
Composta giovedì 11 aprile 2013

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