Dal libro inesistente

La vedevo camminare
davanti a me.
La sua gonna era corta
come il tempo necessario
a giudicare una cattiva azione.
Folate di vento le schiaffeggiavano il viso
a causa dei miei peccati.
Lei pagava per me.
Ma sorrideva al male,
come io non sapevo sorridere
ne al bene
ne al male.
Tenevo stretta la cartella delle cosa da fare
ma rispettavo il patto.
Aprirla soltanto a cose avvenute.
In tasca il coltello
mi sfregava la coscia.
Riflettevo a voce bassa
bestemmiavo a voce alta,
adesso il vento
si stava accorgendo di me.
Abituato a stare sempre all'erta,
da buon militare,
sentendo il cambio di clima
e di situazione
il bavero si alzò,
con in mostra i suoi gradi.
La mia divisa di soldato perdente
stava in piedi da sola,
sorreggeva anche me.
Adesso la sua gonna era a terra,
calciata lontano dallo stivale da guerra,
non avrebbe mai potuto testimoniare
la mia cattiva azione.
Composta mercoledì 13 marzo 2013

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