Scritta da: Gianluca Ambrosino

La Bufera (canzone non rivoluzionaria)

Il vento,
alzò la sua potente bocca
che a stento,
riuscimmo a vedere il colore
delle foglie, volanti
nel cielo incolore
dove dei saggi
o forse dei Santi
scendevano per dare lezione.

Ricordo gli stomaci
di tutti, pesanti,
ricordo quell'infausto
magone, non vi erano prìncipi
a salvare fanciulle
su di un castello,
ma solo le briciole
di un gatto mammone,
anch'esso spaventato
da tanta confusione.

Per tutti pesava un fardello,
ma il carico
pareva ad altri destinato,
ognuno andava avanti
sentendosi stanco
del solo fatto
di essersi lamentato.

Il pozzo si faceva
sempre più profondo
ma al posto dell'acqua,
salivan lacrime salate,
e la gente a bocca torta
si dissetava
guardava il cielo
e si disgustava.
A letto,
nell'oscurità,
poi tutto
passava.

Ma il giorno
in agguato, voleva destare
queste anime arrabbiate
con il sole,
troppo lucente da guardare!
In uno scantinato
cercavano i ricordi
e ostentavano ricchezza
spolverando Tradizioni,
troppo dolorose
da abbandonare.

Il cavallo del cambiamento
nitriva, spazientito
sotto un quadro di Gandhi
che stupito inorridiva,
e alle loro spalle
irritato si divertiva.

Ricordo le armi
invocate da chi,
con tasche gonfie,
si vestiva coprendosi
di arie tronfie.

Parlavano di rivoluzione
e poi morti
contro morti
e violenza, contro
le violente persone.

Mentre le nuvole
attorcigliarono il mondo,
e Socrate morì
bevendo Coca - Cola,
il venditore di ombrelli
si fece tondo tondo.

Tonda fu pure
quella colomba che vola
dalla finestra
di una piazza, e
distilla parole
come oro (finto) in una tazza.

Ma non una parola
per il mendicante muto
che urla ma non parla
e intanto stringe stretto
la sua anima, che franca
vuole farla.

La codardia,
nascosta da virtù,
pose una pietra
sugli occhi della terrazza
e volò
su di una nuvola.

La gente
inerme nella piazza,
salutò l'enorme
volatile confusione,
un po' stravolta,
per l'esperienza persa
ma cortese,
stringendosi in sincera comunione,
gli occhi fissi
l'un l'altra
come a non voler perdere
questa insolita occasione;
dai propri umani gesti
iniziò la sola vera
Rivoluzione!
Composta mercoledì 2 gennaio 2013

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