Scritta da: Paolo Annibali

Venticinque Dicembre

Una donna, suo marito,
un muro diroccato,
l'unico riparo,
si scambiano
teneri sorrisi,
fulgidi sguardi
mentre ulula il vento, là fuori
e fiocchi d'innocenza
s'infrangono sui vetri
di locande sprangate,
ostili, come può esserlo
il cuore dell'uomo
che non sa più sperare.

D'improvviso, nell'aria,
si spandono vagiti:
una tempesta nei cuori
questo strano Amore
che mai nulla pretende,
eppur mai vano
perché scalda l'alma
con un sorriso
e prendendo la tua mano
ti conduce verso l'Infinito,
anzi, ancor più lontano.
Composta domenica 23 dicembre 2012

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