L'occhio sul tavolo, l'orecchio alla finestra

Un tavolino nobilitato a scrittoio,
uno spazio minimo
dove ho raccolto le mie "cose per adesso",
tre penne stilografiche,
una sveglia,
due libri,
tanti fogli bianchi,
un paio di occhiali rotti,
due candele.
Danno vita a questo mio ultimo pezzo di mondo rimasto.
Giù in basso scorre una giornata banale,
una voce che urla racconta ancora una volta di una "vacanza indimenticabile",
i dettagli sul cibo "come a casa",
sul vino "buono e forte",
sul tempo "volato.
I clacson che suonano
sembra lo facciano per dirgli di tacere,
non per" incazzatura da traffico"
oppongo ai troppi rumori
un inutile fragile muro,
ed il gracchiare del pennino sul foglio.
Composta sabato 20 ottobre 2012

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