SCILLA

Da distanti mari occidentali
ho visto albe risollevarsi
per giorni dal vuoto divorati
come pure il fuoco di tramonti arsi
infilar luce ai più neri
cieli da nubi costernati
e offrir calore ai più glaciali
e più elevati della terra
corni innevati
per poi sciogliersi lungo il confine
di riaccese notti e amor finiti.

Come anche ho visto
musica che riparte
e dolcemente si riprende
in altra vita che rinasce
dopo sommessi ultimi rintocchi
di lontane campane a morte
ma qui tutto si smentisce
davanti i miei stessi occhi.

La tua bellezza
è magnificamente forte
or che qui, da occhi di viandante
io da solo di nuovo ti rivedo
in un tuo panorama strabiliante
com'è anche il più felice
panorama su un mio passato
fulmineo brivido inaspettato
da cui vengo
profondamente spaventato
e come non mai
prima d'ora ho avvertito.

Visita in anteprima
di sentita futura morte
nella persa tenerezza infinita
di quell'amore e la sua sorte
che dentro me sempre resta
e oggi su questa conca di felicità
si dirama
perché lì la vedo mai finita
solo da qui come la foto
noi, e sullo sfondo quel panorama.

Ma devo fuggire
immediatamente
e riprendere quel treno
e disperatamente
mai più tornare indietro
perché troppo facilmente
sento qui
di fermarmi io per sempre
e mai lo meriterebbe, chi
ancora esiste
e alla misera vita mia
comunque ancor, tiene davvero
quindi in silenzio
dal brivido di quei ricordi fuggo via
ed è, un vero addio
un grande, addio sincero
a te, che ti ho voluto rivedere
a Lei, che mai ho smesso
di volere bene
a te, che in alcune estati
ho conosciuto la meraviglia
ma soltanto e perché
Lei era qui, vicino a me
indimenticabile come sfavilla
com'era in foto
oggi il mare
mai vi dimenticherò
io, Lei e Scilla.
Composta mercoledì 22 agosto 2012

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