Montemortorio ultimo domicilio conosciuto di angelo di Carlo

Sono roventi i sanpietrini.
Fuoco e fumo nero
nella piazza del palazzo,
l'accendino si è salvato.
Quel nero
è un drappo
che fa notte
sulla luce forte del sole di roma.
E fa notte
sui i tre colori del telo
che ciondola stanco
sulla facciata di Montecitorio.
L'inferno è salito,
ancora a visitare la terra,
ha messo la testa fuori.
Puzzano gli eroi,
di sudore
di veleno,
ed alla fine di bruciato,
purificazione estrema.
Lui si è acceso,
lui si è spento.
La colpa invece
l'ha subito spenta chi doveva,
con le solite parole,
il solito andare oltre.
Grande mistero
come sempre,
indovinare l'ultimo pensiero,
se è stato per suo figlio,
o una preghiera
una bestemmia
oppure una inutile maledizione
a chi non sente.
Adesso è morto
con la colpa di esser morto,
e l'ironia del nome,
un angelo che brucia fra le fiamme,
tempi impazziti
o uomini impazziti.
Composta lunedì 20 agosto 2012

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