Caducità

Caducità, precorritrice dello svanire,
poi che demolisci smantelli e distacchi
quanta tristezza dai al cuore mio!
Paurosamente quanto ho perduto
quante erbe dai prati dei giorni vissuti
strappate o rinsecchite,
quanti i flosci lacerti di sogni sfiancati
le degenze senza speranza
dell'effimero sfinito nelle corsie,
oh l'infertile perire di decorazioni illusorie!
L'acqua leviga i ciottoli e i pendii
la tormenta abbatte strappa e deforma
mentre l'insaziabile tempo
nel suo incedere spietato
tutto divora col suo appetito!
Il pensiero, come amore bellezza e vita,
sgorga si disfa e scompare;
dissipa l'oscurità il luccicante
si distende il telo nero del nulla
e tutto ricopre come una fitta chioma
rendendo la vista cieca.
Dopo anni, che resta o ricorda la casa
lesionata dell'impalcatura erosa e arrugginita
un tempo eretta per costruirla?
Il movimento degli istanti vissuti
col suo incontrastato fluire
ogni realtà trascorsa cancella:
solo se vi è uno stelo esiste un fiore!
Senza fini attacca e sfiocca
il vento la nube, la scompiglia
e ne soffia i resti chissà dove:
poi deserto azzurro nel campo visivo.
Ciò che va all'indietro
mai ritorna lì dove era e viveva,
niente nell'irreversibile si ricompone
e troppa fretta ha l'accadere
per fermarsi e attardarne il destino;
l'intrattenibile, che percuote e fugge,
mai colore verso o direzione muta.
Caducità, solo fanciullezza sognante
e sventolante giovinezza ti ignorano!
Apprenderemo oggi la rinuncia all'imperituro
l'Io e il cuore perdoneranno il caduco
che mai ferma il suo volano muto.
Composta sabato 9 giugno 2012

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    Commenti

    1
    postato da , il
    Le poesie sono complessi ma belli

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