Immobile mia domenica

Di malinconia ti ricopre, un triste velo
che da sempre, agli occhi miei
scolora i lunghi, pomeriggi tuoi
e isola dal mondo, il mio cuore
solo, ad ascoltare
il silenzio delle tue, immobili ore.

Non mi regali che nostalgia
da quando, mia nemica sei
ormai da anni, che è svanita Lei
a riempire quelle tue, immobili ore
come immobile è questa, mia ferma vita
nella malinconia che mi scorre, tra le dita
ogni volta in particolare, quando torni col tuo sole.

E dal mio letto il pensiero, è ancor più intenso
di un abbandono ne coglie, il profondo senso
e se, le più felici albe
nei mattini estivi, vanno a colorar
di azzurro i mari, e di verde i monti
io presto, vengo risvegliato
ma quelle stesse albe
non son per me, che già tramonti
dentro un cuore, non più emozionato
ormai da anni
che la mia stella, mi ha già lasciato.

Ma un altr'alba puntuale, sempre torna
a bussare, alla mia stanza
di tiepidi e timidi raggi, d'estiva bellezza
al mattino e al pien, della sua freschezza
e prepotente, la sua luce avanza
come una gratuita, di calor carezza
fino a sfiorar il mio spento viso, teneramente
ma subito in men di un attimo
lei precipita, dolcemente
nel mio, cuore affranto
e ora già, troppo stanco
perché ormai, vittima tua
da troppo tempo.

E vien presto ad annunciarmi, che è già sera
preannuncio di un domani
alba, di una nuova settimana
che come me, ormai più non spera
se ogni speranza, sarà già vana
quando di nuovo, tornerai
so che volto, ancor non cambierai
da anni ormai
e come nella mia, grande gioia
così anche nella mia, profonda noia
che in te è, davvero unica
immobile, mia domenica.
Composta domenica 27 maggio 2012

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