Scritta da: Luca Rossi

E allora... scrivimi una poesia

Ti ricordi?... lui disperato piangeva a riva:
la corrente il pallone gli aveva rubato;
con un attimo gli facesti tornare il sorriso
inventando che un delfino ci avrebbe giocato...

... spiegami ti prego quella sensibilità innata
che non può tollerar un bimbo che piange
quella sensazione che ti tormenta dentro
se quel sorriso non tornerà nuovamente.

Una vita di attimi e momenti felici
come quelli trascorsi con un angelo biondo,
superior per natura alle altre creature,
un privilegio raro fu stare al suo fianco...

... scrivimi ti prego le emozioni infinite
che provaste in quella interminabile notte:
spogliarsi nudi, amarsi per terra,
illuminati soltanto da un fuoco danzante.

Il dolore struggente di essere soli,
ahimè nella vita anche quello poi serve:
per capir che è l'inverno la stagion degli amanti
ma se nessun puoi abbracciare... il freddo è struggente...

e allora, c'è chi l'amore non trova
o chi da solo si impone di stare:
perché se hai provocato un grande dolore
con il corrispettivo è giusto pagare!

Ma essendo un lungo e solitario viaggio,
quel che per scelta hai voluto iniziare,
qualsiasi emozione risulta più intensa
ed è quasi impossibile saperla domare...

... come l'odor estasiante della pelle di lei
che ormai non ti sfugge se per caso ti è accanto;
primordiali istinti si scatenano dentro
come il miglior dei vampiri ti vorresti avventare...

Se vuoi sfogarti scrivimi, come fossi un poeta,
e se non pensi di esserlo non ti preoccupare:
perché poeta è... chiunque ispira un'emozione,
chi invece scrive è solo un ladro... che fa l'amor con le parole.

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