Scritta da: Davide Bidin

Le Lacrime Estive

Quando i giorni passano
e il vento gioca coi ciuffi
e la luna coi grilli riposa
ripeti in mente parole donate
frammenti di emozioni perfette
a cui devi qualcosa
non per me questi indegni versi
ma per altri lo faccio
lo faccio per loro,
dolci creature del caos.
lo faccio per Hikmet
e per le lacrime a me donate
lì, alle porte di Madrid
o laggiù a Varsavia
sul treno della malinconia.
lo faccio per Bukowski
l'uomo dai meravigliosi occhi
lo sprezzante giocatore di ordinarie follie.
L'uccello azzurro ora è libero.
davvero!
A padre Pasolini
so che è orrendo conoscere i peccati
della mia nazione
dai calzoni grigi delle persone anziane.
ti confido il mio dolore
Alla sconfinata assurdità di Lovecraft
poiché egli, più di altri
ha saputo vedere oltre il
pallido velo
di questa cosa che ci ostiniamo a chiamare
realtà
e adoro il beat, come si possono odiare i beatnik?
Sentendo Ginsberg urlare dei giramondo sui binari morti
Burroughs alla cerca dello yage rivelatore
Kerouac e Cassady trovando la strada, sulla strada
e Corso, il più grande poeta che la libertà sa regalare
Corso che bazzicava senza sosta nel suo, campo mentale
Corso che dorme a fianco di Shelley nella città eterna
"the lone and level sands stretch far away"
a tutti voi la mia pace più greve.
E non dimenticatevi la voce di Palazzeschi
che come Cecco ha divelto le porte
della parola
giungendo alla sordida mente attraverso
un nascondiglio fuori dalla natura
leggete il verbo da lui mosso sul viso
ha ucciso?
E tutti coloro che ho letto finora
e chi ancora leggerò un domani
e di chi non leggerò una parola
grazie per ciò che avete fatto
o farete
poiché di voi è composta l'essenza dell'uomo.

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