Sulla fronte, come un lampo

Ravviva la coltre di nubi
bagnata dal ricordo di tempesta,
così il bacio
- abbagliante di peccato -
dissipa il tumulto delle ombre.
Poi, s'affioca nel nulla.
Straniero...
Il ritmo del tempo riparte veloce,
rimescolo il mio riflesso allo specchio;
bocca sfatta di rossetto,
viso stropicciato, piegature sulla pelle.
Stesso vestito sventrato, deriso, abbandonato.
Attorno agli occhi
kajal nero oltraggia la realtà
cola e macchia il silenzio
solcato da note stillanti lacrime...
La verità della visione
intorpidisce l'aria.
Divampa la lussuria
nell'ardore di una luce scarlatta.
Lui, spettatore, acclama discosto e
cede alla tentazione della Natura.
Come sempre.
Addenta il frutto del destino acerbo.
Ora inebriati dallo stesso odore selvaggio.
Essenza di sempre...
Infervora il desiderio del letale bacio, un altro ancora a ridestar l'abbaglio.
Immutato suono di parole presagite
come eco aliena al cuore
Esausta...
Ucciderò l'amore.
L'ordito del passato si dipana come trama di un canto...
Svenata di lottare sola,
sfido i limiti della terra,
ulissiache colonne d'Ercole,
preludio dell'incompiuto "Nostos".
Nessuno il nome che l'Amore porta...
Composta venerdì 11 giugno 2010

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