Scritta da: Foriero112

Coscienza dell'Essere

L'Uomo
è l'universo che guarda se stesso.
Noi, siamo la coscienza di questo
i testimoni dell'Essere.
Tutta la grandezza del Creato
senza di noi, non ha ragione di esistere.

Queste dolci colline
questi degradanti declivi
i fiumi impetuosi
i cieli azzurri
le stelle brillanti
i pianeti armoniosi
non sono nulla senza l'osservatore.

Le cose per essere buone e preziose
devono essere apprezzate e conosciute:
un Mondo senza l'Uomo sarebbe il nulla
in questo povero contenitore
ci sarebbe il vuoto più assoluto
e l'eterno Costruttore,
sarebbe sconosciuto!
Composta venerdì 20 giugno 2003

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    Scritta da: Foriero112

    Commenti

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    Grazie a te, Silvano, delle belle parole, peraltro (per quanto mi riguarda: Vincenzo è pasta migliore) del tutto immeritate, te lo assicuro.
    Quanto a te, tranquillo: nè anima in pena, nè spiritello alcuno, solo semplice collegamento di un vulcano col fuoco centrale, che ovviamente è lo stesso per tutti.
    A risentirci - Pino
    PS: vorrei darti una bella e incredibile notizia, ma voglio lasciarti lo stupore di scoprirla, nel tempo da solo.  : )))
    4
    postato da , il
    Grazie caro Giuseppe: devo dire che sono molto contento di essere stato compreso così nel profondo.
    Durante la lettura della tua bellissima osservazione mi sono sentito veramente capito e mi meraviglio della tua profondità di pensiero; della logica così meravigliosamente correlata.
    Io scrivo soltanto poesie e come tu dici io, poeta, non sono tenuto a esplicitare i contenuti della mia opera in quanto ciò che ho pensato senza avere alle spalle il suffragio di teorie comprovate e la conoscenza oggettiva di discipline che solo sono dentro di me ed io esterno con i miei semplici pensieri. sono soltanto logica senza troppi supporti teorici, simili a sensazioni sensoriali che esterno e a volte mi domando perchè cerco di capire tutto questo, senza potermi dare una risposta adeguata:
    Sono un'anima in pena? ( così come asserisce mia moglie? ), ci sono spiritelli dentro di me  che mi convincono a seguirli nelle loro ricerche?
    Fatto sta che Sono fatto così : ad ogni domanda vorrei dare una risposta  e ho capito che presso di te e presso Vincenzo posso trovare conforto Grazie carissimi amici entrambi, forse ho scoperto la pietra filosofale! Grazie di tutto cari amici. Silvano Montanari.
    3
    postato da , il
    Ciao, solo ora leggo questa tua poesia.
       Bella. E sono perfettamente concorde anche quanto al contenuto, ma andrei oltre.
       Nella tua poesia c'è un'intuizione che andrebbe tirata fuori e portata allo scoperto. Qualcosa che dici, ma non espliciti.
    E fai bene; esplicitare non è compito del poeta, anzi. Ma io che commento, DEVO tentare di farlo.
       Innanzitutto, l'intuizione che l'Uomo è la coscienza dell'Universo sembra trovare un'assonanza nella meccanica quantistica, in cui l'osservatore sembra incredibilmente giocare un ruolo attivo e non passivo. Poiché hai usato tu stesso il termine "osservatore", sono certo che non sei digiuno di queste cose. Ma questo è il meno.
       L'esplicitazione attiene alla terza strofa.
       Usi l'Uomo al singolare e con la maiuscola, la stessa maiuscola che usi per il Costruttore.
        Eppure gli uomini sono molti, non è uno.
        Ma se i molti fossero in realtà tutti collegati tra loro? Eh, allora sì che sarebbero uno. Un'unica coscienza per un unico universo, quantunque vi siano tanti uomini (e in genere, nello spazio infinito, soggetti) e tante stelle e galassie. Il rapporto Uomo-Universo diventerebbe per tal via uno a uno. Tanto che si potrebbe parlare di Uomo-Universo, intendendo per tale un'unica entità insieme soggettiva ed oggettiva.
        Già questa conclusione appare sconvolgente, perché postula tra tutti gli uomini, anzi direi tra tutte le soggettività dell'universo, una latente soggettività comune, per cui a livello profondo ciascuno sia influenzato dall'altro, ciascuno sia fratello dell'altro (e mi riferisco anche agli animali, alle piante, perfino ai sassi), ciascuno SIA l'altro, donde l'assoluta necessità di  un Qualcosa che leghi tutto e tutti. Nulla si presta a questo ruolo più dell'Amore.
        Il Costruttore. Manca solo un piccolo passo per rendersi conto che questo Costruttore, che è Dio, è proprio l'Amore.
        Ancora un ultimo passo: se l'Amore è nell'Uomo, intendendo come tale l'Universo che vede se stesso, anche qui il rapporto è uno a uno, come con l'Universo. E dunque Dio e l'Uomo sono la stessa cosa.
        Già in questa shematica analisi è adombrato un concetto di ordine trinitario.
       E mi vengono in mente quelle enigmatiche e insieme chiarissime parole : "Non è scritto nella legge: io ho detto: voi siete dèi? Se ha chiamato dèi coloro ai quali è stata indirizzata la parola di Dio (...) potete voi dire: Tu bestemmi! a me (...) per il fatto che ho detto: Sono figlio di Dio? Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le faccio, non volendo credere a me,  credete alle opere, affinché sappiate che il Padre è in me, ed io sono nel Padre". (Giovanni 10, 34-38).
        Buona giornata, e complimenti !!!
    2
    postato da , il
    Grazie caro Amico!
    1
    postato da , il
    Questo caro Vincenzo è il mio pensiero : in me c'è la continua ricerca di ciò che non conosco e la volontà di condividere tutto ciò che mi circonda, io sono nella Natura e la natura è la creazione quindi come noi è in continuo dialogo con Dio, " Suo e nostro creatore" perchè Egli ci ha voluto dare la possibilità di conoscere le sue immense opere e su questo granello di sabbia sperso nell'universo ha posto la sua immensa gloria.
    Certo caro Amico: chiamami pure Silvano anche se sono molto piccolo e ti ringrazio  per tutti i complimenti che in verità ho molto apprezzato. Ciao caro Amico e lo scrivo con la "A" maiuscola non per errore, ma perchè questo senso di rispetto ti è semplicemente dovuto!
    Silvano.

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