Scritta da: sintagma

Baccanale

Un giorno, chissà dove e
chissà, in quali circostanze,
magari vedendoti
soltanto passare,
una vecchia esclamò:
"Che begli occhi,
che hai."
Vedi,
l'esperienza ha un senso.
Ma, quella vecchia, non
era solo una
donna vecchia.
Vedi,
a volte gli dei si
mascherano da mortali,
e parlano con voce umana
a coloro che sono
degni.
Sotto le vesti di quella
vecchia donna accorta,
batteva il cuore eterno di
Demetra.
E tu, malaccorto amore,
chissà, se anche allora,
davi pietre di silenzio,
o petali di parole.
Perché la verità dei
tuoi splendidi occhi è
legge,
persino fra gli dei.
I tuoi occhi sono
grandi solchi dove
scorrono perenni,
calde sorgenti
sotterranee.
In un tramonto di gola
e di lussuria,
Bacco errabondo strinse
Demetra in un abbraccio.
E vi piantò
una vite.
Tanto valse il
tuo vigneto: un
lunghissimo bacio
ubriaco di mosto.
La stagione dell'uva,
dai tralci alla tua bocca,
pende grappoli di stelle,
per la tua fame di
firmamenti, macerati
succhi, per le eclissi
delle tue memorie.
Ingenua ebbrezza,
di passi danzati, in
spazi traslati, ai margini
del crollo.
Ingenua ebbrezza,
di canti spiegati, in
spazi traslati, oltre i limiti
dell'accordo.
Tenerissima ebbrezza,
di sguardi mozzati,
da sguardi affilati, come
fulgide spade di
pampini.

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