Scritta da: Matteo Salomone

Vecchio diavolo

Quante volte ho guardato
quegli occhi di seta,
papà, solo tu lo sai.
Eppure di te non ho capito mai niente.
Nemmeno io che sono tuo figlio,
nemmeno ora che non ci sei più.
Acrobata per vocazione,
quanto amavi ripeterlo,
e anche quando l'odore della notte
si è fatto più forte
non hai saputo staccarti dal tuo riflettore.
Io e lei non eravamo abbastanza, vero?

La gente cambia ogni sera,
è un fiume a cui non interessa
dell'uomo dietro al costume.
Hai rinunciato alla tua vita
per una maschera che nessuno ricorderà mai.
Hai rinunciato a me.

E ora come vorrei confondermi in quel fiume,
cancellare il tuo viso e il male che mi hai fatto.
Non ho letto la lettera
che mi hai lasciato.
E se scrivo queste parole
è solo perché voglio liberarmi da te per sempre.
Sei morto il giorno del mio
diciassettesimo compleanno,
l'ultimo regalo vecchio diavolo.
Mi hai lasciato solo,
l'hai fatto da quando sono nato.

"... so cosa pensi di me,
non ho mai fatto niente per cambiare le cose.
Ma ti prego di credere alle mie parole,
tu sei stata l'unica luce sulla mia vita,
l'unica che non si spegnesse a fine serata.
Mi avevano avvertito
e quando l'ho capito era troppo tardi,
ti amo da quando hai stretto le mie dita per la prima volta,
ma non c'è posto per altri su quel filo..."
Composta sabato 24 luglio 2010

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