Rendicontando

Il filo sul fuso è oramai quasi alla fine
e poco importa delle forbici di Atropo
della snervante partita a scacchi
l'esito da molto tempo ci è noto
ci estranieremo da debiti e da crediti
di respiro, tutto accadrà improvviso
o dopo un calvario di giorni penosi.
Vivendo ho parlato spesso al cuore
in cerca di allegria e d'amore
ho camminato sotto il brillio
delle stelle, tra pulviscoli di sogni
sono annegato e emerso dal pozzo
dell'inespugnabile ignoranza
ho alzato le braccia e gridato
sulle scale del lutto e del dolore
ho agognato presenze e vicinanze
decifrato volti e sorrisi
cercato occhi sinceri da guardare
scavato per trovare semi di me stesso.
Or e domani che mi resta da fare?
Scoprire ciò che non fui
quante belve mi mangiarono il cuore
quando e quanto mi nutrii di menzogne
misurare la media dei giorni
in cui mortificai me stesso
e fui costretto a spacciarmi per altro?
Nessun abito è eterno o non si sgualcisce
la vita e l'amore durano quel che durano
la tonaca passando tra intemperie e stagioni
si stinge si consuma poi rovina
nel gran mare dell'esistenza dopo i flutti
la bianca vela in lontananza scompare
al calar del sole e se ne perde la rottae la scia.
Cesseranno rumori e frastuoni
risuonerà il silenzio diffuso dalle trombe
del nulla e del vuoto
caduto il destino alle mie spalle
sopra i ruderi resterà l'indifferenza
e lo sbeffeggio di un Dio a cui non ho creduto
la vanità delle parole, la trasparenza pura
di un opaco scivolare verso l'oscuro.
La speranza? E chi mai la conobbe!
La fortuna di incontrarla ad altri la regalo!

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