Scritta da: Davide Bidin

Ciò che non Appare

Odore di gelsomino
Spruzzata d'olio tra i carruggi
Pozzanghere mezze piene sui cigli delle strade
Sprazzi di nubi che muovon il vento

Il sole che fa capolino aldilà del monte
Mentre il mare saluta la sera con l'onde
Il sale incalza tremante le ultime anime attardate
Venere abbaglia come luna novella

Cammino ancora tra le vie scoscese
Cercando invano un motivo
Che mi porti sulla strada principale
e mi perdo nascosto in quel portone

Mi fermo a terra, lo spettro sulla spalla
Un po' di fumo dalla bocca
Rende tutto più eloquente
i marmi sul terreno abbagliano come polvere di stelle

e una ragazza dai capelli paglierino s'avvicina
Girato l'angolo da due passi e mi guarda col sorriso
è giunta anche lei su quel portone e io a terra seduto
Mi passa accanto e torna tra i carruggi della sera.
Composta sabato 17 aprile 2010

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    Scritta da: Davide Bidin

    Commenti

    3
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    Ci sentiamo soli, in esilio tra i silenzi che ci vietano di sognare.Ci sentiamo infelici prigionieri, perché vorremmo essere sempre nel fragore,nel tumulto del sogno. Ma la vita è questa meraviglia che ci accarezza quando siamo vivi
    e ci regala attimi di sogno
    per ogni giorno giusto che viviamo. Vivere è incontrarsi. Riconoscersi. Camminare insieme per sconfiggere la paura...
    Accarezzare quella piccola rosa cresciuta nel cemento. Sforzarsi d'amare anche...ciò che all'occhio appare!
    Sorridi Davide, sei bravisimo.
    2
    postato da , il
    Poesia che è ricamo di una sensazione a pelle... riflessioni suggestive che nei versi diventano immagini. Complimenti!
    1
    postato da , il
    Bella poesia, bravo. La prima strofa  mi fa' tornare con la mente ad un piccolo paesino della Liguria dove e' nata mia madre, si chiama Pigna. Un caro saluto, Rocco

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