Scritta da: Fiore1961

La severità

La mente rivolta al maestro elementare
che con l'infame righello solea percuotere,
per sadico sfogo, delle mie tenere mani
il dorso gibboso.

Il pensiero alla mamma, ancor da bambino,
che i balocchi negava alle mie mani protese
rese vermiglie da tanto picchiar.

Or più non noto queste doglianze
frutti sicuri dei tempi cambiati,
alberghi lussuosi di eccessivo lassismo.

I pianti d'allora, lontani ricordi;
le gioie d'oggi, forse tristi realtà,
generati entrambi da scarso parlar.

Non più righelli, né più percosse
non più donazioni fini a se stesse
ricevano i giovani nei tempi avvenire.

Sempre s'agisca con moderazione
nel premiare o punire
i soggetti incolpevoli
dell'altrui presunzione.

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