Il poeta

Egli, era là, assorto come sempre,
immerso fra la gente;
beveva dalla sua fonte spirituale,
col suo fare, col suo dire,
stringendo fra le dita la sua matita,
un po' unta, un po' consunta.

Guardava fuori, ma vedeva dentro,
il tormento e il suo lamento;
sentimento opaco, convessa posizione;
sopra ogni scritto un atto d'amore,
nella sapienza della tradizione,
nel suo fluido linguaggio, nell'intimo messaggio.

Lui era un profeta.
nella sua disciplinata contemplazione,
fra il visibile e l'invisibile,
la recitazione dei miti,
dentro l'anima sensibile della natura,
uscendo dal sogno illusorio della vita.
Composta nel marzo 2012

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    molto bella
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    Grazie, sono contenta che ti sia piaciuta.
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    mi piace il tuo modo di scrivere,è semplice,non usi parole difficili,per me che non sono uno scrittore posso dirti che è molto bella,quando si scrive qualcosa,qualcosa col cuore,tutto si mette in gioco,anche una semplice matita tra le dita ha la sua importanza,il suo suono ruvido sulla carta,gli odori,i suoni...che dire, stupefacente..volevo dirti anche grazie per il commento alla frase assiso,mi ritengo lusingato;-)
    3
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    Veramente moto bella. Non potevi dar luce e vita, a ciò, e a chi, è il POETA , in miglior modo.
    Vorrei poter dire anch'io di sentirla mia come te e Klara, ma non ne sono certamente degna.

    Ciao.
    2
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    Grazie Klara,sono contenta che tu l'abbia sentita,come tua, come mia,come nostra.

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