Scritta da: dantino

Signora morte

Mi abituo, come sovviene per tutte le cose
giorno dopo giorno, in piccole dosi
mi abituo poco a poco, sorso dopo sorso
come una malattia
che termina al finir di ciò ch'è stato
da quando nacqui
l'ansia che mi angoscia d'infinito
prendo coscienza è venuto il tempo, quasi il tempo
non oso respingere il suo abbraccio
sempre più forte di dolcezza
vivo accanto e siedo alla sua porta
restituirò, mi restituisco
senza troppo dire e mutamento
quasi come quando venni
catapultato in avanscoperta
per raccogliere i fiori della terra, io...
non sono mai cresciuto
mi sono indaffarato con la gerla
o preso e poi buttato e ciò che resta...
son cuori che ho rubato alla tempesta
petali di rosa, vermigli di raggi di sole
notti passate al freddo di foreste
e voci, tante voci calde ad aiutarci
note dai contorni scuri
mutevoli ornamenti veri
insieme a meraviglie di colori
vienimi incontro
ed io farò i miei passi
ti accoglierò senza più temerti
stringimi forte
stringimi, stringimi forte ti aspettavo
mi abituo ad aspettarti
sono il bambino che lasciasti
stringimi forte
stringimi mia amata morte
stringimi dolce.
Composta martedì 29 aprile 2014

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