Scritta da: Carmelo Ferrè
Strane note di un concerto di uccelli notturni
si alza alla luce di una luna
che mi sussurra una nenia di primavera
profumata da rossi papaveri,
i rumore dei miei passi risuonano
sul nudo sentiero
illuminato da mille stelle incantate
mentre un venticello fresco bacia
dolcemente il mio giovine viso,
mi spoglia dei miei falsi timori
donandomi serenità a dubbi e affanni
per questo sogno infantile.

Da un bacio di una luce
ricevo conforto per le mie paure
e una carezza
per lenire le ferite dell'anima,
si stagliano nello sguardo assente due lacrime
che lasciano una nudità di un giorno
trascorso all'ombra del grande cosmo.

L'universo riempie su di me il potere
e le speranze del domani,
mentre il silenzio della notte trascorre
le sue ore fra spazi di tempo infinito,
squarcia lampi di secoli futuri
calpestando polvere di stelle fumanti,
tutto ruota attorno al mio corpo
e il canto fa eco a quelli che hanno
sofferto e pianto nel dolore,

La nenia sforna il suo ritornello
a promesse non mantenute,
cala sul nudo sentiero la mia anima,
si confonde nel buio della notte
per poi scomparire per sempre
nell'alba di un pianto di vita...
Composta lunedì 4 novembre 2013

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    Scritta da: Carmelo Ferrè
    Riferimento:
    Sogno infantile di un tempo perduto tra rimorsi e ricordi...

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