A mia madre

Mi manca il pane di mia madre
Il suo caffè
La sua carezza
Che cresce con la mia infanzia
Giorno dopo giorno
Amo la vita
Perché se morissi
Non sopporterei il pianto di mia madre!

Accoglimi se un giorno diventerò
Mascara per le tue ciglia
E coprimi le ossa di erbe
Portate dal tuo candido seno
E stringimi forte
Con una ciocca dei tuoi capelli
Con un filo del tuo abito
Sperando di diventare un dio
Diventerò un dio...
Quando toccherò in fondo al tuo cuore

E quando tornerò, usami come combustibile
Per rischiarare il fuoco
Come filo da bucato sul terrazzo di casa
Perché non posso resistere senza la preghiera dei tuoi giorni
Sono invecchiato
Ridammi le stelle dell'infanzia
Perché possa condividere coi giovani uccelli
La strada del ritorno
Verso il nido della tua attesa!

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    Info

    Riferimento:
    Il poeta Mahmud Darwish (al-Burwa, Palestina, 1941) ha vissuto la prima fase della sua vita in Israele; sin da giovane ha profuso il suo impegno politico nell'attività giornalistica e nella poesia, guadagnandosi presto il titolo di "aedo dei palestinesi". I toni aspri delle sue invettive lo hanno però portato in prigione diverse volte, tanto da indurlo a emigrare in Libano nel 1971. A Beirut partecipa attivamente alla vita politica e culturale della città.

    Commenti

    5
    postato da , il
    traduzione non bella.
    4
    postato da , il
    Mi piace tanto questa poesia! Ciao Giorgio!!!
    3
    postato da , il
    Bellissima.
    2
    postato da , il
    Splendida l'immagine espressa dai quattro versi finali. *****
    1
    postato da , il
    spetttttttacolare

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