Scritta da: Angelo Cohelet

Alla montagna con la gobba

Còricati adagio dietro la montagna
con la gobba, sole, che sei stanco
di un'altra giornata affannosa,
piena di minuzie gigantesche
e di lampi radi di realtà.

Adagio tìrati le coltri delle nubi
a coprire il tuo sonno ed a lasciare
la terra il mondo noi, me soprattutto
a contendere all'animo meschino
briciole e sprazzi di luce divina.
Composta nel aprile 1986

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    Scritta da: Angelo Cohelet
    Riferimento:
    Ricordo nelle sere d'estate, dietro i vetri della finestra della cucina, a Grignasco, guardavo il sole rosseggiante tramontare dietro la "montagna con la gobba", come la chiamava mia nonna.
    E proprio il fatto che lei l'avesse battezzata così – chissà poi come si chiamava! – me la faceva immaginare vecchissima. E saggia, in qualche modo. Depositaria dei segreti del sole che, tramontando, certo si lasciava andare a qualche confidenza, come me, quando la mamma mi metteva a letto e rimboccava le coperte.

    Proprio lì dietro il sole moriva d'estate, lasciando strie di vapori rossastri.

    C'è una montagna con la gobba in ognuno di noi, ricetto delle malinconie e dei ricordi, favoriti dalla sera, fonte di fantasticheria per la notte.
    Dedica:
    A mia nonna.
    Ha partecipato al concorso
    Come un granello di Sabbia

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