Conterò fino a tre, forse è poco, fino a dieci dovrò contare per non gridare, la mia rabbia non si può più contenere. Mentre la gente soffre si argomenta su cosa si possa sentire in certe condizioni, si traggono le più stupide conclusioni e si decide della vita umana. Tranquillamente tra una conferenza, un incontro al vertice, si profana in ogni modo quella stanza, il dolore che tutto questo può procurare, non viene assolutamente preso in considerazione e presi da un vortice di onnipotenza che tutto travolge, si decide per la sua sorte: A morte!
Nessuno puo' giudicare.
Bisogna trovarsi in quei momenti per poter decidere cosa fare.
Ogni pensiero, ed opinione e' superflua e sensa senso.
E speriamo di non trovarci mai come protagonisti di quella storia di vita.
hai perfettamente ragione ma fosse stata mia figlia e mi avrebbe risposto anche solo con gli occhi non so se avrei potuto farlo, non sta a noi giudicare, lascio la libertà di pensare cosa è più giusto ad ognuno di noi.
i casi di eutanasia a volte mi portano a riflettere... noi non possiamo sentirci così saggi da sapere cos'è giusto fare... se la vita sarà una vita completamente rovinata, nel caso del risveglio, se sarà una vita solo ed unicamente di sofferenze, se sarà una vita che non si può vivere, se sarà una vita priva di ogni emozione... è il caso di viverla? è il caso di procurare la sofferenza a tutte le persone che ci vedono ogni giorni in stato tragico?
Ma chi è quella persone che si sente così importante da poter decidere della sorte di una perona? che può, se non dio, decidere della sua vita o della sua morte? chi ha il diritto di troncare una vita sulla base di supposizioni?
nessuno... e io non so cosa sia la cosa giusta da fare in questi casi... non sono così "montata" da poter dire: io so qual'è la cosa giusta...
ma almeno so tacere... e non dire cose che non penso solo perchè le pensa la maggioranza...
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