Scusi signor contadino la mia manifesta e palesata ignoranza ed incapacita' di intendere ma quale sarebbe il raffronto della Signora De Santis che non regge?
Potrebbe spiegare meglio il suo pensiero'
Grazie infinitamente

é proprio questo che volevo dire !a sera o a raccolta avvenuta il contadino è felice sempre del raccolto ,anche se questo non è stato abbondante perchè sa di aver fatto e dato il massimo ,non sta lì a rammaricarsi e a quardarsi le rughe, quindi il raffronto della sig.De Santis non regge!!!

...questa poesia mi fà pensare a "ZI TURIDDRU" uno zio di mia madre che a 76 anni inoltrati, tutte le mattine continua ad uscire all'alba per coltivare il suo terreno...per lui ragione di vita! Ama la sua terra, ama i frutti che questa gli dona grazie alle sue fatiche e alla sua costanza...e a chi gli chiede perchè a questa età continui ancora a lavorar la terra...lui dice:"MI FA' SENTIR VIVO!"....La sera quando torna è davvero tanto stanco e affaticato...ma sempre con il sorriso di aver portato alla sua famiglia qualcos adi "GENUINO!" come dice lui stesso!....

se hai letto con attenzione la poesia, e se come dici mi conosci, stiamo dicendo la stessa cosa, poi lo sai benissimo che vengo anch'io dalla campagna, ed ancora vivo in una specie di fattoria, non cambierei  mai la mia vita in mezzo al verde con un appartamento in città. conosco bene i contadini, e so bene la fatica che ci vuole.

un contadino, se un raccolto va male; cosa un pò difficile se lo ha curato con tanto amore e tanta fatica, il raccolto può essere un pò meno del previsto ,ma lui speranzoso e mai avvilito continua a coltivare la sua terra  con lo stesso amore  e la stessa dedizione di sempre.