Scritta da: Filippo Martani

Candele

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde, e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.

Non le voglio vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria m'accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

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    Scritta da: Filippo Martani

    Commenti

    4
    postato da , il
    é fantastica....
    3
    postato da , il
    Mia madre apprezza molto la poesia perchè considera "perfette" le metafore
    2
    postato da , il
    stupenda!
    1
    postato da , il
    Adoro questa poesia...

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