Scritta da: Antonio Belsito
Ti riconosco dagli occhi
come fossero secchi d’acqua:
a pulire il fango,
a scoprire l’inganno,
a denudare l’affanno.
Danno.
Le pupille dilatate,
a volte contratte,
forse distratte,
d’iride superbo,
di colore acerbo,
il fittizio garbo.
Si intravede un cantuccio,
riflesso dal cristallino,
luce buio,
chiaro scuro,
dolce amaro.
E appare un quadro,
tela,
e sopraggiunge la sera,
vera.
Colla trasparente
appiccica pensieri
sin da ieri
anche oggi
per domani
e uno spaventapasseri affoga
mentre si va di moda.
Artificiosamente in voga.

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    Scritta da: Antonio Belsito

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