Il locale vicino alle campane

Leggo sul libro che ho aperto nella testa
di cavalieri spersi
che qui misero su famiglia.
Dei loro figli
che vestiti da assassini
passano di notte ad avvelenare i morti,
e dei locali dove servono miscugli
che fanno traballare anche i più forti.
E a libro chiuso mi vedo seduto
ad osservarli tutti in fila al banco,
presi dal bere
fino alla mattina.
Come se dopo notte
arrivasse il capodanno.
E il battere di ciglia di qualcuno
mi porta a giorno fatto.
E sono tutti intorno a me.
Spenti e stravaccati,
sopra divani pazienti
ad osservare dai vetri del locale
l'esercito inquadrato di fedeli
intenti a marciare verso il tempio per pregare.
Anche per loro.
Composta venerdì 5 giugno 2015

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