Scritta da: Mariella Buscemi
Lupi svezzati
o ancora attaccati al seno?
- Seno buono/seno cattivo -

M'appello a quel tempo ch'è inesorabile
ma non rivelo la mia età
ché dentro alla pancia
ho la coda di volpe nella tagliola
del narcisismo sprezzante d'un padre-padrone
che m'ha instillato dentro
l'atrofia dei primi passi
e datomi una carrozzina
ché l'impavido ha gambe
e le mie son monche

Con gl'occhi lucidi
mi rifugio nell'andata reverie materna
e quanto molto t'ho amata
e quanto poco t'ho salvata
ch'eri la mia fune
ma non vedevo il ramo d'appiglio
e ti sei rintanata in cielo
così che l'arbusto
non venisse mai meno
e la testa mi si reclina indietro
con le lacrime di ciò ch'è perito nella carne
ma la presenza è presente
pur nell'assenza
dell'omicidio divino
ed il suicidio dei ricordi
che lasciano la colpa

La paura è oggetto transizionale
coperta pesante e logora
e quanta pena
per chi si pentirà
del figlicidio
col rimpianto d'aver non vissuto
col rimorso d'essermi morta
nella malattia che s'ingenera
_disincrostata vernice
esposta al sole secco
che scricchiola le superfici
e le rende sfatte, scolorite

Non ti perdonerò,
piccolo padre
uomo in miniatura
carnefice
e
vittima tu stesso
ed io stessa
regredita simbolicamente,
bambina

Certe pene
nutrono la pena che mi resta per te.

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