Scritta da: Silvana Stremiz

Addii

Grandi stanze di vecchie case avite
di provincia
piene di fischi di navi lontane, piene
di spenti rintocchi di campane
e di battiti profondi
d'orologi antichissimi. Nessuno abita
piú qui dentro
eccetto le ombre, e un violino appeso
al muro,
e le banconote fuori corso sparse
sulle poltrone
e sul letto largo con la coperta gialla.
Di notte
scende la luna, passa davanti
agli specchi esanimi
e coi gesti piú lenti rassetta dietro
i vetri
i fischi d'addio delle navi affondate.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Commenti


    6
    postato da , il
    complimenti a chi ssta facendo conoscere queste delicate  espressioni
    5
    postato da , il
    Stanze abitate dalla Solitudine e persino da una nota di rimpianto nche la luna- silenziosa e sola- evidenzia assieme al ricordo di antichi naufragi - nel mare o nell'anima.
    4
    postato da , il
    dimenticavo di menzionare i titoli delle due poesie:
    1) il sangue (del 1969)
    2)Di lunedì  (1969)
    3
    postato da , il
    mi sono state regalate due poesie di ritsos, quando non lo conoscevo ancora, e sono le due che mi hanno fatto innamorare di lui per sempre.
    Se qualcuno che non le conosce le volesse, sono pronta a trascriverle.
    2
    postato da , il
    ti risuona dentro uno struggimento infinito x le cose, le persone, le situazioni care che non puoi più rivivere. grazie

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