Scritta da: Silvana Stremiz
Non mai con tanto gaudio o stupor tanto
levò gli occhi al figliuolo alcuna madre,
ch'avea per morto sospirato e pianto,
poi che senza esso udì tornar le squadre;
con quanto gaudio il Saracin, con quanto
stupor l'alta presenza e le leggiadre
maniere, e il vero angelico sembiante,
improviso apparir si vide inante.

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    Scritta da: Silvana Stremiz
    Riferimento:
    canto 1, paragrafo 53

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