Scritta da: Silvana Stremiz

Abdicazione

Prendimi fra le braccia, notte eterna,
e chiamami tuo figlio.
Io sono un re
che volontariamente ha abbandonato
il proprio trono di sogni e di stanchezze.

La spada mia, pesante in braccia stanche,
l'ho confidata a mani più virili e calme;
lo scettro e la corona li ho lasciati
nell'anticamera, rotti in mille pezzi.

La mia cotta di ferro, così inutile,
e gli speroni, dal futile tinnire,
li ho abbandonati sul gelido scalone.

La regalità ho smesso, anima e corpo,
per ritornare a notte antica e calma,
come il paesaggio, quando il giorno muore.

Immagini con frasi

    Info

    Scritta da: Silvana Stremiz

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:9.08 in 13 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti