Scritta da: Gabriella Stigliano

La campana della sera

Fuggiva la barca sull'onda fuggitiva;
la notte allungandosi in pacifica sera
alla luna in cielo pallida, meditativa,
fornica un dolce riparo nel suo abito nero;

Nella brumosa lontananza una campana lamentosa
sospira il pio suono dal campanile del maniero;
scorre all'orecchio attento il santo rumore,
come un'ombra che a tratti l'occhio crede d'intravedere;

Alla devota voce la docile navicella
sull'onda fremente s'arresta, vacilla,
e sul flutto dormente, senza svegliarlo, s'assopisce;

Mosso il nocchiero da una mano rude e degna
curva la fronte rugosa, devoto si degna,
e riprende la barca verso il porto il cammino.

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