Scritta da: Silvana Stremiz

Come posso ritrovare la mia pace (Sonetto 28)

Come posso ritrovare la mia pace
se il ristoro del sonno mi è negato?
Se l'affanno del giorno non riposa nella notte
ma giorno da notte è oppresso e notte da giorno?
Ed entrambi, anche se l'un l'altro ostili,
d'accordo si dan mano solo per torturarmi
l'uno con la fatica, l'altra con l'angoscia
di esser da te lontano, sempre più lontano.
Per cattivarmi il giorno gli dico che sei luce
e lo abbellisci se nubi oscurano il suo cielo:
così pur blandisco la cupa notte dicendo
che tu inargenti la sera se non brillano stelle.
Ma il giorno ogni giorno prolunga le mie pene
e la notte ogni notte fa il mio dolor più greve.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Commenti

    2
    postato da , il
    Io che esprimo le mie liriche con tristezza e dannazione , leggendo attentamente codesto , posso soltanto dire una frase ... Codesto che ho appena letto ... è gloriosamente da dire ... Maledetto .
    1
    postato da , il
    Shakespeare è un poeta meraviglio e il sonetto 28 è bellissimo ma io in reltà preferisco il sonetto 137 xk esprimel' amore me lla sua vera forma semplicità..questo xò nn guasta ke nake gli altri sonetti parlan  di amor puro cm il sonetto 142 o 28

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