Poi nella serena luce

Come venne l'estate, grosse farfalle bianche
entravano nella stanza senza rumore,
le sue mani, sul lenzuolo, erano due grandi farfalle
morte, bianche, colorite leggermente di sangue.
Quando scendeva la sera
piena di stanchi gridi e di voli,
gli entrava nel cuore come una frescura,
gli si chiudevano gli occhi, lo coprivano sogni e nostalgie.
Oh, le gaggie dalle foglie strette e lunghe
di cui si riempirono le mani,
l'acqua gelida e scura, il canto delle trebbiatrici
nella polvere di luglio, e la sera come una melanconica
fanciulla
coronata di vivide stelle,
la rugiada e le favole e il canto dei grilli:
tutta la sua infanzia.
Gli occhi avevano perduto ogni ombra,
il cuore era rifiorito.
Si ricordava di tante cose variopinte,
dei natali di un tempo.
Era come un sasso su cui passa un'azzurra riviera.
Poi nella serena luce
venne la morte.

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